Qualche giorno fa ho avuto modo di parlare con una persona che mi ha detto che ha ormai da tempo difficoltà a dormire profondamente. Vive una vita quotidiana frenetica e ha difficoltà ad avere un riposo di qualità. Una cosa che capita a molti ormai – forse troppi. Allora ho fatto una ricerca e ho scoperto che esiste lo sleep tourism, ovvero una forma innovativa di viaggio, dove chi parte ha come obiettivo uscire dalla propria condizione di stress e ritrovare il giusto ritmo circadiano, quindi dormire bene. Scopriamo insieme questa nuova forma di turismo.
Cos’è lo sleep tourism e perché sta conquistando il mondo dei viaggi
La parola parla chiaro: sleep tourism è il turismo fatto per dormire, dove il sonno è al centro dell’esperienza di viaggio. Non si tratta semplicemente di rilassarsi, ma di vivere una vacanza progettata per favorire un riposo profondo e rigenerante, grazie a spazi, trattamenti e attività pensate per migliorare la qualità del sonno.
Dove si fa? In strutture di alto livello, ritiri immersi nella natura o hotel urbani di alta qualità dove vengono creati dei soggiorni su misura in camere insonorizzate, materassi ergonomici e luci soffuse. Obiettivo principale: trovare la routine perfetta per re-impostare i ritmi circadiani.

Dormire… in vacanza per stare meglio.
Durante la vacanza si fanno sedute di meditazione serale, aromaterapia e consulenze con specialisti del sonno. Alla fine dopo le prime 24 ore chi partecipa trova il modo di dormire bene e risvegliarsi riposato.
Un viaggio per chi cerca riposo, non solo relax
Perché lo sleep tourism sta prendendo sempre più piede? Perché risponde ad un bisogno sempre più diffuso, ovvero allontanare lo stress lavorativo e risolvere l’insonnia da ansia incontrollata.
C’è ormai un inutile eccesso di stimoli digitali e stili di vita sregolati che compromettono la salute in generale e in particolare del sonno di ognuno di noi. Per molti, una vacanza non è più soltanto evasione o divertimento, ma diventa l’occasione per prendersi cura del proprio equilibrio psicofisico.
Chi sceglie una vacanza sleep tourism cerca dunque un’esperienza trasformativa. Si parte per ritrovare il sonno perduto, ma si torna con nuove abitudini e strumenti per dormire meglio ogni notte, anche una volta rientrati a casa.
Le destinazioni ideali per vivere un’esperienza di sleep tourism
Sempre più incuriosita da questa nuova tendenza viaggi ho fatto una ricerca per capire quali sono le destinazioni più gettonate per provare un’esperienza di sleep tourism e la prima cosa che ho trovato sono i resort immersi nella natura come quelli del gruppo Six Senses.
Questi posti combinano ambienti silenziosi e programmi di benessere personalizzati. I turisti che cercano la pace del sonno vanno poi anche in cliniche specializzate alla ricerca di un rehab tutto notturno. La Spagna è uno dei paesi più scelti, anche perché qui ci sono delle cliniche specializzate in medicina del sonno, come la SHA Wellness Clinic, che propongono soggiorni rigenerativi completi.

Cliniche del sonno per un rehab… notturno
A Londra c’è poi lo Zedwell Hotel è interamente progettato per migliorare la qualità del sonno degli ospiti, mentre in Giappone alcune capsule room tecnologiche offrono ambienti protetti da luci e rumori esterni. Ma non servono necessariamente mete esotiche: anche una semplice casa nel verde o un agriturismo silenzioso possono offrire un’esperienza autentica di sleep tourism.
Tendenza effimera o nuovo modo di viaggiare?
Sebbene possa sembrare una nicchia, lo sleep tourism riflette un cambiamento profondo nella cultura del viaggio. Sempre più persone scelgono vacanze orientate al benessere, al detox digitale e alla riconnessione con i propri ritmi naturali. In questo contesto, il sonno diventa protagonista e non più elemento secondario del riposo.
Il fatto che il sonno venga finalmente considerato parte integrante della salute globale è un segnale chiaro: lo sleep tourism non è solo una moda, ma una risposta concreta a un bisogno reale e crescente.