Conoscete quel nuovo tipo di estetica tanto amato dalla generazione Z dove vigono le atmosfere retrò e tutto profuma di nostalgia e autenticità? Si chiama Showa Slow Life ed è un modo per ritornare ai ritmi lenti e ai gesti semplici che provengono da quel periodo di grandi cambiamenti che ha ispirato tutto il Giappone tra il 1926 e il 1989. Un periodo dove la quotidianità era scandita da piccole abitudini che oggi appaiono poetiche agli occhi dei nuovi giovani. Sì perché oggi si è sin troppo dominati dalla velocità del digitale e i ragazzi e le ragazze cercano di rallentare. Vediamo come.
Kissaten: i caffè che profumano di passato
Partiamo col descrivere quello che potremmo definire il cuore di questo stile di vita: i kissaten. La Showa Slow Life infatti parte proprio da queste storiche caffetterie giapponesi che ancora oggi esistono e resistono nelle strade secondarie di Tokyo e Osaka.
Sono posti in cui il tempo sembra essersi fermato e dove a far da padrone ce l’odore del caffè filtrato, lentamente. Luoghi in cui l’arredamento è in legno, le luci sono soffuse e i dischi jazz girano costantemente su grandi e vecchi giradischi.

Giappone, kissaten e cream soda, ecco i must dei Gen Z che vogliono reinterpretare il presente
La generazione Z adora questi posti proprio perché non sono soltanto delle caffetterie, ma delle vere proprie esperienze che vanno in contrasto con tutto ciò che è la frenesia dei coffee shop moderni. Sono posti in cui si possono consumare rituali lenti come il sedersi a chiacchierare, l’osservare la pioggia che scorre sulla strada fuori dalla finestra, l’assaporare lentamente una miscela di caffè diversa dal solito.
Cream soda: un bicchiere di nostalgia
Allo stesso dei kissaten, un altro simbolo della Showa Slow Life è la cream soda, un iconica bevanda che unisce melone e gelato alla vaniglia. Una bevanda che nasce tra gli anni ’60 e ’70 e che oggi è diventata un vero must per chi vuole condividere fotografie dal tocco vintage.
Sui social della Gen Z la Clint soda è diventata un vero e proprio simbolo estetico, grazie anche al suo colore verde brillante e al contrasto con il bianco del gelato, il tutto servito in bicchieri retrò con ciliegine rosse che evocano un passato che purtroppo loro non hanno vissuto, ma che oggi desiderano reinterpretare.

Altro elemento della Showa Slow Life sono le fotocamere a rullino
Insieme a questo trend ce n’è anche un altro adorato dai nuovi giovani: la fotocamera rullino. Un oggetto che più di altri incarna tutta la filosofia Slow di cui stiamo parlando. Perché in un’epoca in cui tutto è immediato e velocissimo, scattare fotografie su pellicola significa attendere e aspettare l’imprevedibilità dell’imperfezione di quell’unico scatto che non può essere modificato.
Proprio per questo molti giovani scelgono macchine fotografiche analogiche che provengono dagli anni ’80 e ’90. Le acquistano nei mercatini o nei negozi dell’usato e le utilizzano per immortalare momenti di vita quotidiana con colori e grana che nessun altro filtro digitale potrà mai replicare. Scatti unici, ma soprattutto non modificabili che sono anche un invito a vivere l’attimo con molta più intensità.
Gen Z e il fascino della lentezza Showa
Ma perché la Gen Z è attratta dalla Showa Slow Life? Potremmo dire che in parte è una vera e propria forma di ribellione a tutto ciò che è il mondo contemporaneo, così frenetico e attratti senza senso. In parte è un modo per sentirsi più autentici e differenziarsi dalla massa.
I nuovi giovani vivono infatti il contrasto con la propria identità e l’omologazione digitale. Sono cresciuti con i social, con gli algoritmi e le notizie in tempo reale, sono cresciuti nel caos e oggi hanno bisogno più che mai di spazi ricchi di silenzio e ritualità. Ecco perché cercano di trovare nel passato qualche spunto per reinventare il presente. La Showa Slow Life, infatti, non è soltanto una moda nostalgica, ma piuttosto un invito a ripensare i ritmi della vita quotidiana.